Secondo appuntamento con la premiata ditta “Black & Badit”.
Ci siamo ripromessi di dare una cadenza settimanale o quindicinale alla nostra
collaborazione,così da avere una certa regolarità nella pubblicazione.
collaborazione,così da avere una certa regolarità nella pubblicazione.
Oggi tocca a Johnny Cash,ed alla sua canzone Folsom Prison
Blues.
Buona lettura-ascolto-visione
FOLSOM PRISON BLUES – JOHNNY CASH
“When I was just a baby, my mama told me, son Always be a good boy, don't ever play with guns / But I shot a man in Reno, just to watch him die” (Quando ero solo
un bimbo mia mamma mi disse: figlio sii sempre un bravo ragazzo, non giocare mai
con le pistole / Ma uccisi un uomo a Reno solo per vederlo morire). Quello citato
è il verso più famoso di Folsom Prison Blues, canzone che uno sconosciuto Johnny
Cash scrisse agli inizi del 1950 e che registrò e portò al successo solo successivamente,
nel 1956, quando iniziò a incidere per la mitica Sun Record di Sam Philips.
Una canzone che, a dispetto del ritmo caracollante, suona amara e malinconica
perché racconta una storia di prigionia, di dolore e rassegnazione.
“When I was just a baby, my mama told me, son Always be a good boy, don't ever play with guns / But I shot a man in Reno, just to watch him die” (Quando ero solo
un bimbo mia mamma mi disse: figlio sii sempre un bravo ragazzo, non giocare mai
con le pistole / Ma uccisi un uomo a Reno solo per vederlo morire). Quello citato
è il verso più famoso di Folsom Prison Blues, canzone che uno sconosciuto Johnny
Cash scrisse agli inizi del 1950 e che registrò e portò al successo solo successivamente,
nel 1956, quando iniziò a incidere per la mitica Sun Record di Sam Philips.
Una canzone che, a dispetto del ritmo caracollante, suona amara e malinconica
perché racconta una storia di prigionia, di dolore e rassegnazione.
Protagonista del brano è un uomo imprigionato nel penitenziario di Folsom.
Se ne
sta chiuso in cella da tempo immemore (Sono rimasto rinchiuso nella prigione di
Folsom dove il tempo scorreva interminabile) ad ascoltare il rumore del treno
che
passa vicino alla prigione (Sento quel treno che arriva, arriva da dietro la curva).
Un rumore che è fonte di nostalgia, di riflessioni sui propri errori e su una speranza
di libertà che non arriverà mai (Quando sento quel treno che avanza piego la testa e piango).
passa vicino alla prigione (Sento quel treno che arriva, arriva da dietro la curva).
Un rumore che è fonte di nostalgia, di riflessioni sui propri errori e su una speranza
di libertà che non arriverà mai (Quando sento quel treno che avanza piego la testa e piango).
Cash tinteggia in nero una storia di ordinaria
violenza, non vuole commuoverci,
vuole solo raccontare i fatti, la solitudine della
prigionia, l’angoscia che si prova
per un futuro già scritto che non potrà essere emendato.
E’ quel verso fulminante (e disturbante), citato all’inizio, che ci
impedisce
ogni partecipazione alle sorti del prigioniero, che non ha alcuna
giustificazione per il reato
che ha commesso, perché ha sparato un uomo “solo per
vederlo morire “.
Nessuna vera motivazione, dunque, non una donna, del denaro, o
una lite.
Nulla che dia un senso alla morte. Solo la violenza per il gusto della violenza.
Non c’è solo un filo di luce che illumini la scena : il sole è soltanto intuito
(Non ho più veduto la luce del sole da talmente tanto tempo che nemmeno
io mi ricordo da quando), e nel buio rimbombano lo sferragliante passaggio del
treno e lividi pensieri di morte. Per tutto il testo, Cash non cerca mai la
strada
della comprensione e del perdono, perché non vuole mitigare la tragicità del racconto. Che anzi, prova a esasperare accennando una caustica querelle sociale,
in cui si pone l’accento sulla diseguaglianza fra ceti (la vita dei ricchi è un
treno in movimento, quella dei poveracci è una cella buia), sulla lotta di classe
e il rancore che ne deriva (Scommetto che ci sono persone ricche nelle sue
in cui si pone l’accento sulla diseguaglianza fra ceti (la vita dei ricchi è un
treno in movimento, quella dei poveracci è una cella buia), sulla lotta di classe
e il rancore che ne deriva (Scommetto che ci sono persone ricche nelle sue
fantastiche carrozze risplendenti e probabilmente bevono caffè e fumano grossi sigari).
E’ un Cash giovanissimo quello che scrive Folsom Prison Blues. Non gli
sono
ancora piombati addosso le pressioni dello star system, la costante e deleteria
conflittualità col padre, le angosce di una vita sentimentale insoddisfacente (che risolverà solo con il divorzio da Vivian e il matrimonio con June), i problemi
di dipendenza dalle anfetamine (da cui non si libererà mai completamente) e i
conseguenti problemi giudiziari (arrestato per possesso di stupefacenti nel 1965,
sfiorerà quella prigionia così amaramente descritta nella canzone).
ancora piombati addosso le pressioni dello star system, la costante e deleteria
conflittualità col padre, le angosce di una vita sentimentale insoddisfacente (che risolverà solo con il divorzio da Vivian e il matrimonio con June), i problemi
di dipendenza dalle anfetamine (da cui non si libererà mai completamente) e i
conseguenti problemi giudiziari (arrestato per possesso di stupefacenti nel 1965,
sfiorerà quella prigionia così amaramente descritta nella canzone).
Ma quando nel 1968 si reca alla Folsom Prison per tenere un concerto da lui
fortemente voluto, nonostante la resistenza della sua casa discografica, quelle tragedie
le
ha vissute già tutte. Canta per i detenuti, ed è come se cantasse per sè stesso.
Conosce il dolore e conosce la tribolazione, conosce esattamente il pane duro
Conosce il dolore e conosce la tribolazione, conosce esattamente il pane duro
della condanna e della reclusione (per lui la dipendenza dalla droga, per il suo
pubblico il carcere). Non è un caso quindi che il concerto (da cui sarà tratto
un
leggendario disco dal vivo) preveda una scaletta anomala rispetto al repertorio
di Cash, che omette volutamente canzoni famosissime ma lontane dalla realtà
leggendario disco dal vivo) preveda una scaletta anomala rispetto al repertorio
di Cash, che omette volutamente canzoni famosissime ma lontane dalla realtà
carceraria (I Walk The Line, Ring Of Fire), per proporre un repertorio
“condiviso”,
tra cui spiccano Send A Picture Of Mother (l’angoscia della prigionia),
tra cui spiccano Send A Picture Of Mother (l’angoscia della prigionia),
25 Minutes To Go (il patibolo che attende) e la ballata disperata di I Still Miss
Someone. Ed è altrettanto ovvio che The Man In Black apra il concerto eseguendo
Folsom Prison Blues, così da restituire la canzone, qui in una versione memorabile,
a i legittimi proprietari.
Grande Giova ! Sono davvero felice per il progetto e la bella riuscita! Alla prossima !
RispondiEliminaGrande Black!Stavo per fare un salto da te...si sono contentissimo.
EliminaE' apprezzato anche su fb...alla prossima!
Mi piace questo modo di "fare musica", per parole ed immagini.
RispondiEliminaNon so perché ma mi ricorda il Jazz.
Grandi entrambi :)
Mist
Anche a me,molto.Anche per questo amo Scorsese.
EliminaGrazie Mist
Grazie per questa bella pagina :) Un bacione Giovanni !
RispondiEliminaGrazie a te Mary:)
EliminaUn bacionissimo :)
Meraviglioso post...completo di illustrazioni bellissime!
RispondiEliminaAmo J.Cash!
E' stato veramente uno dei migliori cantautori americani!
Proprio un bell'effetto,parole musica ed immagini!
EliminaAnche a me piace molto J.Cash
Grazie Arianna
Avevo già ammirato il tuo bellissimo lavoro nel post di Blackswan...
RispondiEliminaNon ci sono parole, la vostra sincronia è perfetta...un piacere per gli occhi e per la mente....
Ciao amorevole , unico Badit!
Avevo già visto da Black!Grazie sei Super...:)Sei Rock e sei di Cuore (non nel senso di carta da gioco..:) )
EliminaCiao Splendida Nella!
I complimenti te li ho già fatti da Blackswan! :))
RispondiEliminaGrazie Adriano,avevo visto:),io ti rinnovo i miei,per i tuoi
Eliminaracconti e le tue foto!:)
Bellissimo questo post, io sono una fan di Johnny Cash! Condivido molto volentieri sulla pagina facebook del blog.
RispondiEliminaSilvia ho appena visto!Grazie:)
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